Ad Albavilla, Como, si trova il laboratorio di pasticceria creativa di Alessia.
E’ Qualcosa di Dolce, un progetto di alta pasticceria dove ogni creazione è il risultato di un percorso artistico. Alessia è docente presso il CFP per operatori di sala bar, ristorazione e pasticceria ed è laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari.
Ci racconti di te?
Sono una persona curiosa, appassionata, sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Questo mi ha permesso di aprire Qualcosa. Di Dolce, insieme a una buona dose di tenacia e pazzia!
Oggi sono la mente creativa e Chiara è il mio braccio destro, a lei la responsabilità della bakery che ho fondato 6 anni fa, specializzandomi da subito in pasticceria creativa e facendo una netta scelta di campo.
Sin dall’inizio ho proposto torte non tradizionali ma erano proprio quelle che si vedevano nei giornali britannici ed americani, quelle che facevano sognare tante future spose.
Sono una golosa per natura, e sia con mamma che con nonna ho sempre amato pasticciare in cucina, la scelta dell’Università ha confermato l’amore per il cibo ed ho scelto Scienze e tecnologie alimentari; ma dentro di me la parte artistica chiedeva conto: ho frequentato cosi un corso base di pasticceria presso una scuola alberghiera e ho seguito lezioni monotematiche con professionisti del settore, in particolare del cake design, facevo dolci per amici e per i miei figli.
Poi un giorno un evento drammatico, la morte improvvisa di papà, ha cambiato la mia vita: la consapevolezza che tutto si può perdere in un attimo mi ha dato la forza di seguire la passione per i dolci.
Le nostre torte raccontano l’amore per gli ingredienti: tantissimi ci fanno i complimenti per le nostre torte che stupiscono il gusto e non solo l’occhio. Raccontano anche la dedizione e l’attenzione ai dettagli, la capacità di dosare i colori e le decorazioni.
Le torte da matrimonio sono le mie preferite, una in particolare che non dimenticherò mai, quella di Larry e Renata, una torta altissima, con decori in zucchero perlato ed argentato, che doveva riprendere la forma a spirale della parte superiore del palazzo Unicredit a Milano. Inoltre ricordo l’entusiasmo per quella creazione. Parlo di creazione perché in questo caso non abbiamo avuto nessun riferimento di torte precedentemente realizzate, ed abbiamo quindi costruito una torta che era solo nella mente della sposa.
Lei insegna anche al CFC di Como. Quanto è importante trasmettere la sua passione per la pasticceria ai suoi studenti?
Lavorare al CFP è stato un sogno che avevo nel cassetto, ho sempre desiderato portare l’amore per il cibo ai ragazzi. Insegno scienze degli alimenti ma cerco di essere creativa anche in materie cosi scientifiche, racconto spesso i dolci che progettiamo o gli eventi a cui partecipiamo, le difficoltà pratiche nella realizzazione di una torta.
Avere una attività cosi vicina a quello che i ragazzi vorrebbero fare dopo il diploma mi consente di essere aggiornata sul mercato del lavoro, sulle tendenze e sulle figure richieste.
A volte so di essere un pò stressante per l’enfasi con cui racconto il cibo, ma il mio obiettivo è proprio far scaturire in loro la curiosità.